Un armadietto intelligente, un’app per prenotare, una comunità che condivide. Così l’Università Bocconi di Milano ha dato vita alla sua prima “Biblioteca degli Oggetti” Smart, un’iniziativa unica in ambito accademico, nata all’interno del progetto MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action), con l’obiettivo di promuovere l’economia circolare, ridurre gli sprechi e migliorare l’accessibilità per la comunità studentesca.

Il progetto – realizzato con il supporto tecnologico di WIB, partner tecnico e fornitore degli Smart Locker – permette agli studenti di prendere in prestito gratuitamente oggetti di uso quotidiano, come ombrelli, utensili o dispositivi tecnologici, attraverso un sistema automatizzato, semplice e sicuro.

Una nuova forma di biblioteca: condividere, non acquistare

La “Biblioteca degli Oggetti” prende ispirazione da un modello di consumo più sostenibile, dove l’accesso prevale sul possesso: un trapano, un aspirapolvere, una macchina per cucire: oggetti che spesso servono una volta sola e che oggi possono essere condivisi, senza doverli acquistare.

In questo contesto, gli Smart Locker di WIB giocano un ruolo fondamentale: rappresentano il punto fisico e digitale di scambio, attraverso cui gli studenti possono prenotare e ritirare gli oggetti in modo autonomo, 24/7, con la massima comodità. Il software di gestione, fornito dal network Leila, attivo con altre biblioteche degli oggetti in diverse città italiane, completa l’infrastruttura per garantire un servizio efficiente e inclusivo.

Un progetto pensato per chi studia (e per il Pianeta)

Questo servizio è completamente gratuito per gli studenti e rappresenta una risposta concreta ai bisogni dei fuori sede, che arrivano in città con un budget limitato – ha spiegato Francesca Boni, ricercatrice e coordinatrice del progetto –. Inoltre, la condivisione degli oggetti contribuisce alla riduzione dell’impatto ambientale, evitando acquisti superflui e promuovendo un modello di consumo più sostenibile”.

Oltre alla componente operativa, la Biblioteca degli Oggetti Smart include anche una dimensione scientifica: attraverso un Life Cycle Assessment (LCA), verrà misurato l’impatto ambientale evitato rispetto all’acquisto individuale degli oggetti messi a disposizione.

Un esempio di collaborazione virtuosa

WIB è orgogliosa di essere partner di questo progetto e di aver fornito gli Smart Locker per la gestione degli scambi. “Questa iniziativa rappresenta esattamente la direzione in cui vogliamo andare: applicare la nostra tecnologia in contesti che generano valore reale per le persone e per l’ambiente. Siamo felici di aver collaborato con un’eccellenza accademica come Bocconi e con una realtà come Leila, per costruire insieme un modello virtuoso, replicabile anche in altri contesti pubblici e privati“, ha commentato Alfonso Correale, CEO di WIB.

Come aggiunge Carlo Salvato, professore ordinario presso il Dipartimento di management e tecnologia della Bocconi e prorettore della Scuola Graduate: “La Biblioteca degli Oggetti è un esempio concreto di come l’Università Bocconi con il progetto MUSA possa non solo promuovere innovazione e sostenibilità, ma anche coltivare uno spirito di comunità tra gli studenti. Attraverso la condivisione responsabile delle risorse, rafforziamo valori di collaborazione, fiducia e impegno sociale che sono fondamentali per la formazione di cittadine, cittadini e leader consapevoli“.

La Biblioteca degli Oggetti Smart è un esempio concreto di come le università più attente e proiettate al futuro sappiano accogliere e integrare innovazione accessibile, sostenibile e utile nella vita quotidiana, trasformando le idee in servizi reali per la comunità studentesca.